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L’apprendimento come attività costruttiva

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Difficoltà in matematica

Part of the book series: Convergenze ((CONVERGENZE))

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Estratto

Come abbiamo visto alla fine del primo capitolo, e come hanno confermato le risposte degli insegnanti in formazione riportate, l’intervento tradizionale di recupero è coerente con un’interpretazione dell’errore che spesso rimane implicita: l’errore è per lo più attribuito a mancanza di conoscenze o abilità relative al contesto in cui si è verificato.

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References

  1. Ad esempio Piattelli Palmerini (1993) nel fornire una spiegazione di tali comportamenti mette il termine spiegazione tra virgolette “ in quanto non ha niente di razionale” (p.102).

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  2. Oltre agli autori già citati nell’ambito della linguistica si veda ad esempio Nelson Goodman (1978) per la filosofia; Jerome Bruner (1986) e Howard Gardner (1983) per la psicologia; Clifford Geertz (1983) per l’antropologia; Paul Cobb (1986) per l’educazione matematica.

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  3. Mi sembrano molto interessanti, a proposito del legame obiettivi / emozioni, gli studi di Damasio (1994) sul legame fra la capacità di prendere decisioni e quella di provare emozioni: ne parleremo più avanti.

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  4. In generale le convinzioni che un soggetto ha riguardo ad un altro soggetto hanno un ruolo cruciale nella comunicazione. Divertenti a questo proposito sono le riflessioni di Legrenzi (1998) sui termini ‘promessa’ e ‘minaccia’. Egli osserva che “la forma superficiale delle proposte non permette di distinguere le minacce dalle promesse. Ciò che le differenzia è invece un’attribuzione mentale, e cioè l’ipotesi circa quello che è il piacere altrui” (p. 63). Legrenzi traduce con promaccia il termine originario throffer (threat-offer) per rendere questo intreccio tra minacce e promesse. Il messaggio, dice Legrenzi, è di per sé neutro: può servire a trasmettere una minaccia, una promessa o una promaccia.

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  5. Bruner (1986) fa riferimento anche ad una sorta di primitività dell’idea di intenzionalità:“ci troveremo a dover concludere che l’«intenzione e le sue vicissitudini» costituiscono un sistema categoriale primitivo mediante il quale organizziamo l’esperienza, un sistema primitivo almeno quanto quello della categoria di causalità. Dico ‘almeno’, perché di fatto l’ormai comprovato animismo infantile fa pensare che la categoria più primitiva dei bambini sia quella di intenzione. Come ha dimostrato Piaget, con quegli esperimenti che per la prima volta gli permisero di imporsi all’attenzione di tutto il mondo, gli eventi che hanno una causa fisica il bambino li intende in un’ottica psicologica” (ibidem, tr.it. pp. 24–25).

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  6. Ho scoperto questo brano nel libro di Sheila Tobias Come vincere la paura della matematica (1978). Pur non facendo riferimento alla distinzione fra pensiero logico e pensiero narrativo, l’autrice osserva che definire Roth ‘mente non matematica’ significa non cogliere quello che rappresenta, cioè uno dei modi possibili (un ‘faro’) in cui si esprime la curiosità umana “alla ricerca di un significato” (tr. it. p. 129).

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  7. Si veda ad esempio Cornoldi (1991), De la Garanderie (1991), Cornoldi, De Beni e Gruppo MT (2001), Sternberg (1998). Nel contesto della matematica si trovano interessanti riferimenti in Krutetskii (1976).

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  8. Dai suoi romanzi sono stati tratti anche film: Risvegli, con Robert De Niro e Robin Williams, è la versione cinematografica del suo libro Awakenings (1973), in cui il neurologo racconta la storia di un gruppo di pazienti che ha vissuto per anni in uno stato letargico, da lui ‘risvegliati’ con un farmaco sperimentale, la L-dopa.

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  9. L’espressione riprende il titolo di un volumetto di Carlo Bernardini e Tullio De Mauro (2003)-Contare e raccontare-in cui lo scienziato e il letterato dialogano sulle due culture.

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(2007). L’apprendimento come attività costruttiva. In: Difficoltà in matematica. Convergenze. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0584-6_3

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