Riassunto
Alla luce di quanto proposto in riferimento alla classificazione dei DSL, il deficit fonologico-sintattico, presente nella classificazione della Rapin, casistica più frequente dei DSL seri e persistenti, può essere identificato nella casistica italiana con il termine DSL fonetico-fonologico-morfosintattico con DSM, DCM e componenti disprattiche a cui si associa deficit delle FE (Sabbadini L., 2005; 2010). Questi bambini si presentano con un linguaggio poco comprensibile e telegrafico. Va comunque sottolineato che nei casi di DSL con DCM1, al contrario di quanto vedremo nella disprassia verbale (DVE), non troviamo gravi deficit dell’apparato fonatorio ma, eventualmente, lievi difficoltà nelle prassie orali e nei movimenti della lingua.
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Sabbadini, L. (2013). Il DSL con DSM, DCM, disprassia e deficit delle FE. In: Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive. Metodologie Riabilitative in Logopedia, vol 23. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-5349-6_6
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