Riassunto
Tanta gente pensa che la nostra memoria sia visiva, alcuni parlano anche di memoria “fotografica”. Altri, fidandosi di questa credenza, pensano di imparare “fotograficamente” delle pagine di lezioni, con i colori, ecc. È un’illusione perché se la memoria sensoriale visiva a tutti gli effetti esiste, è effimera e dura soltanto un quarto di secondo. Attenti, gli esperimenti di laboratorio dimostrano effettivamente che abbiamo una memoria sensoriale visiva, ma questa dura solo un quarto di secondo. D’altronde i nostri occhi si muovono tre volte ogni secondo, e se la memoria visiva durasse tanto, avremmo l’impressione di vedere più immagini (le immagini fissate a ogni movimento degli occhi) sovrapposte. Siamo dunque molto lontani dalla leggendaria “memoria visiva fotografica” e per differenziarla, i ricercatori l’hanno chiamata “memoria iconica”. Esistono così altre memorie sensoriali, la memoria uditiva, olfattiva, ecc., che sono volatili. D’altronde, quando provate dei profumi, per voi o per le vostre mogli, siete costretti ad annusare più volte la stessa fragranza perché la vostra memoria olfattiva non ne conserva la traccia oltre qualche secondo.
This is a preview of subscription content, log in via an institution.
Buying options
Tax calculation will be finalised at checkout
Purchases are for personal use only
Learn about institutional subscriptionsPreview
Unable to display preview. Download preview PDF.
Rights and permissions
Copyright information
© 2013 Springer-Verlag Italia
About this chapter
Cite this chapter
Lieury, A. (2013). La memoria delle parole e i suoi metodi. In: Una memoria d’elefante?. I blu. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-5260-4_7
Download citation
DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-5260-4_7
Publisher Name: Springer, Milano
Print ISBN: 978-88-470-5259-8
Online ISBN: 978-88-470-5260-4
eBook Packages: Behavioral ScienceBehavioral Science and Psychology (R0)