Riassunto
La ricerca fondamentale ha avuto e continua ad avere ricadute molto importanti nel campo medico. Le proprietà quantistiche, le radiazioni, l’antimateria, nonché strumenti quali acceleratori e rivelatori di particelle, sono usciti dai laboratori dei fisici per entrare negli ospedali, dove “guardano” nei meandri del nostro corpo, alla caccia di varie patologie che poi riescono anche a curare.
Può l’antimateria, oppure un fascio di particelle proveniente da un acceleratore, migliorarci la vita in modo diretto e immediato? È pensabile “sparare” a qualcuno con un fascio di protoni, non in un’eventuale guerra con armi sofisticate, ma, per esempio, per curare un tumore? E vedere dentro il nostro corpo senza aver fatto nessun taglio? La fisica moderna ci ha fornito gli strumenti per farlo, la curiosità ha dato i suoi meravigliosi frutti, che oggi vengono ampiamente utilizzati per farci vivere più a lungo e con una buona qualità della vita.
Il candore di uno sguardo nuovo (quello della scienza lo è sempre) può talvolta illuminare di luce nuova antichi problemi. Jacques Monod, Il caso e la necessità
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Curceanu, C.O. (2013). L’antimateria e gli acceleratori al lavoro sul corpo umano. In: Dai buchi neri all’adroterapia. I Blu — Pagine Di Scienza. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-5241-3_16
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