Riassunto
Le domande sono in realtà due. La prima è dovuta probabilmente alla consuetudine di molti manuali scolastici di far precedere la trattazione dell’integrale indefinito a quella dell’integrale definito. La seconda invece pone in rilievo l’evidente diverso livello di difficoltà di calcolo nei due casi. Affrontiamo il primo punto.
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Villani, V., Bernardi, C., Zoccante, S., Porcaro, R. (2012). È meglio introdurre prima l’integrale definito o quello indefinito? E perché l’operazione di integrazione è tanto più difficile di quella di derivazione?. In: Non solo calcoli. Convergenze. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2610-0_20
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