Riassunto
Il sangue costituisce per la medicina contemporanea un supporto indispensabile che, almeno all’interno dei confini dei Paesi a tecnologia avanzata, viene raccolto quasi esclusivamente su base volontaria e gratuita1. Resa possibile all’inizio del Novecento grazie a scoperte scientifiche e sospinta da esigenze sanitarie, la donazione di sangue si afferma storicamente a livello di massa anche grazie al suo profondo significato simbolico. Il “donare una parte di sé” attiva canali di comunicazione biologici e sociali, “irrorando” fisicamente e, al contempo, simbolicamente l’intero corpo sociale e rafforzandone così non solo la condizione generale di salute, ma anche la coesione morale e il senso di appartenenza. Negli anni ’20 e ’30 si costituiscono le prime organizzazioni di donatori volontari non retribuiti in molti Paesi, tra cui l’Italia, in cui nel 1927 viene fondata l’AVIS, Associazione Volontari Italiani Sangue. Il sistema di raccolta del sangue gratuito e volontario, tuttavia, convive a lungo con quello retribuito. Diffusosi in occasione e in seguito al secondo conflitto mondiale, quando “il dono del sangue viene associato ai valori della democrazia e dell’antifascismo” (Starr, 1998), tale pratica oblativa s’impone negli anni ’70 quale gold standard nella raccolta del sangue decretata con la risoluzione 28.72 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 1975. In particolare, nel Regno Unito la donazione volontaria e gratuita vede il maggiore sviluppo grazie a un’intensa riflessione sul suo significato sociale e a un determinante appoggio politico fin dagli ’30, quando in vari ospedali di Londra sono attive le prime banche del sangue che introducono il principio dell’anonimato nella gestione del sangue.
Questo capitolo è basato sui dati raccolti nel corso di una ricerca commissionata dal Centro Nazionale Sangue a Observa Science in Society.
Per completezza d’informazione, è necessario ricordare che la compravendita del sangue è una pratica tuttora diffusa regolarmente in molti Paesi. Riferendoci alla sola America Latina e Centrale, gli unici due Paesi in cui una parte significativa della raccolta avviene su base volontaria sono il Brasile e Cuba (Sullivan, 2005).
Access this chapter
Tax calculation will be finalised at checkout
Purchases are for personal use only
Preview
Unable to display preview. Download preview PDF.
Bibliografia
Corrao S (2005) Il focus group. Franco Angeli, Milano
Dei F (2008) Introduzione. Il dono del sangue tra realtà biomedica, contesti culturali e sistemi di cittadinanza. In: Dei F et al (eds) Pacini Editore, Ospedaletto, pp 9–40
Dei F, Aria M, Mancini GL (eds) (2008) Il dono del sangue. Per un’antropologia dell’altruismo. Pacini Editore, Ospedaletto
Douglas M (1991) Come percepiamo il pericolo. Antropologia del rischio. Feltrinelli, Milano
Gillespie T, Hillyer C (2002) Blood Donors and Factors Impacting the Blood Donation Decision. Transfusion Medicine Reviews 16:115–130
Goffman E (1974) Frame analysis. L’organizzazione dell’esperienza. Armando Editore, Roma
Healy K (2000) Embedded altruism: Blood collection regimes and the European Union’s donor population. American Journal of Sociology 105:1633–1657
Lee D (2006) Perception of blood transfusion risk. Transfusion Medicine Review 20:141–148
Oswalt RM (1977) A Review of blood donor motivation and recruitment. Transfusion 17:123–135
Piliavin JA (1990) Why do they give the gift of life? A review of blood donation research since Oswalt (1977). Transfusion 30:444–459
Starr D (1998) Blood: An epic history of medicine and commerce. Alfred A. Knopf, New York
Strati A (1999) Organization and aesthetics, Sage. London and Thousand Oaks
Sullivan P (2005) Developing an administrative plan for transfusion medicine: a global perspective. Transfusion 45:224–240
Titmuss R (1970) The gift relationship. In: Ashton J, Oakley A (eds) (1997) Human body to social policy, 2nd edn. LSE Books, London
Valentine, K (2005) Cittadinanza, identità e donazione del sangue. In: Dei F et al (2008) Pacini Editore, Ospedaletto, pp 151–170
Van der Poel CL, Seifried E, Schaasberg WP (2002) Paying for blood donations: Still a Risk? Vox Sanguinis 83:285–293
Waldby C, Rosengarten M, Treloar C et al (2004) Blood and bioidentity: ideas about self, boundaries and risk among blood donors and people living with hepatitis C. Social Science and Medicine 59:1461–1471
Weiss G (1999) Body images: embodiment as intercorporeality. Routledge, London
Author information
Authors and Affiliations
Corresponding author
Rights and permissions
Copyright information
© 2011 Springer-Verlag Italia
About this chapter
Cite this chapter
Turrini, M., Lorenzet, A., Pravatà, G. (2011). Le ragioni di chi non dona. In: La donazione in Italia. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_30
Download citation
DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_30
Publisher Name: Springer, Milano
Print ISBN: 978-88-470-1931-7
Online ISBN: 978-88-470-1932-4
eBook Packages: MedicineMedicine (R0)