Riassunto
Supponiamo di aver fatto l’ecografia di controllo un paio di mesi dopo l’intervento, in un paziente asintomatico o con pochi sintomi, come fastidio o bruciore anale, scarse secrezioni poco corpuscolate dall’ano, nessuna tumefazione dolorabile all’esplorazione rettale, nessun ascesso perianale visibile, nessun orifizio fistoloso esterno, febbre assente o lieve e sporadica. E supponiamo che l’ecografia mostri un’area a ecogenicità mista, come per fibrosi, ma sospetta, un po’ più “scura” che “grigia”. Oppure un’area ipoecogena, come per ascesso, ma poco convincente, non so, in sede intersfinterica, magari con una iniziale “stria” corta che possa far sospettare una fistola residua o recidiva.
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Pescatori, M. (2011). Come si curano le recidive. In: Ascessi, fistole anali e retto-vaginali. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1914-0_49
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