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La percezione e la conoscenza

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Attraverso il microscopio

Part of the book series: I blu ((BLU))

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Riassunto

Fin dall’inizio degli studi di medicina mi ero chiesto quali potessero essere i fondamenti dell’osservazione al microscopio;questa mi svelava un mondo fissato, paraffinato, colorato e soprattutto ingrandito o semplicemente manipolato che nella realtà non c’era. Era un mondo fittizio che serviva da codice tra me e la realtà? Ho continuato a pormi questa domanda dopo pochi anni di esperienza al microscopio e ho continuato a pormela in tutta la mia carriera. La risposta che mi davo variava progressivamente con l’incremento delle mie conoscenze scientifiche e con l’evolversi della scienza in genere. A un certo momento cominciai a pensare che il mondo esterno,oggetto dello studio microscopico, m’inviasse dei messaggi dei quali con quello strumento potevo percepire solo quelli visivi. Ma ancora non è tutto, perché pur limitati a quelli visivi, erano soltanto quelli percepiti che contavano e il primo quesito che avevo cominciato a pormi era la differenza fra il “vedere”e il “percepire”,al quale solamente dopo aver raggiunto una certa preparazione in neurologia potevo tentare di dare una risposta. Comunque nel “percepire”entrava in gioco la psiche e non solo passivamente, come stazione di arrivo degli stimoli, ma attivamente dovendo integrare lo stimolo sensoriale ricevuto nel vissuto.

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Schiffer, D. (2011). La percezione e la conoscenza. In: Attraverso il microscopio. I blu. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1893-8_7

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