Riassunto
Non è utile guardare almicroscopio senza usare lamassima attenzione e soprattutto bisogna sapere, prima ancora di sedersi al microscopio, che cosa si vuole vedere. Bisogna esercitare l’attenzione che è un elemento condizionante la percezione visiva. Lo sanno bene i patologi e chiedete loro come gradiscono di dover rispondere a qualcuno che li interpella mentre, curvi sul microscopio, stanno concentrati a depistare qualche patologia. L’attenzione è la nostra capacityà di focalizzazione sia del pensiero su un argomento sia della vista su un oggetto, filtrando il resto. L’attenzione visiva di solito coincide con la visione foveale.Con ciò non è detto che oggetti nel campo periferico non possano essere visti. Se qualcosa ci distrae, la nostra attenzione automaticamente si sposta sul nuovo oggetto. Sappiamo dalla neuropsicologia che l’occhio nell’esplorare un oggetto compie rapidi movimenti chiamati saccadi o microsaccadi che rinnovano l’immagine retinica e impediscono che scompaia per latenza. Le saccadi si appuntano sull’oggetto scelto dalla mente. Teniamo conto che esiste un’attenzione “periferica” che ci consente di cogliere o almeno di non perdere ciò che è periferico rispetto al punto di fissazione.
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Schiffer, D. (2011). L’attenzione. In: Attraverso il microscopio. I blu. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1893-8_13
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