Estratto
Nel XIV e ultimo libro della Metafisica, Aristotele (384–322 a.C.) si impegnò in una polemica con il suo maestro Platone. Generalmente, lo stile di Aristotele è piuttosto distaccato: di proposito, la sua prosa è scevra di fronzoli letterari, come se volesse marcare una netta separazione tra quelle che sono argomentazioni razionali e ogni eventuale orpello retorico. Invece, nella polemica con Platone, Aristotele non disdegna di lasciare emergere le proprie emozioni, come dimostra questo passo diretto contro la dottrina del maestro:
Tutto ciò è assurdo ed entra in conflitto sia con se stesso sia con le probabilità; ci pare di scorgere in esso qualche similitudine con i lunghi discorsi inconcludenti di cui parla Simonide, perché le tirate sconnesse, come quelle degli schiavi, entrano in gioco quando gli uomini non hanno alcunché di ragionevole da dire. 1
Access this chapter
Tax calculation will be finalised at checkout
Purchases are for personal use only
Preview
Unable to display preview. Download preview PDF.
Rights and permissions
Copyright information
© 2009 Springer-Verlag Italia
About this chapter
Cite this chapter
(2009). Sette Contro Tebe. In: Un Universo comprensibile. Le Stelle. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1372-8_3
Download citation
DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-1372-8_3
Publisher Name: Springer, Milano
Print ISBN: 978-88-470-1371-1
Online ISBN: 978-88-470-1372-8
eBook Packages: Physics and AstronomyPhysics and Astronomy (R0)