Estratto
L‘incidenza del carcinoma della cervice uterina è attualmente ridotta dall‘esame citologico (Pap test) associato all’HPV DNA test. La citologia cervicale ha però una sensibilitò bassa nel caso di riscontro di alterazioni citologiche di basso grado (LSIL) e, nel caso di anomalie squamose o anomalie ghiandolari di incerto significato (ASCUS, AGUS), richiede la ripetizione a distanza dell‘esame citologigo oppure l‘approfondimento diagnostico con altri test HPV, o l’esecuzione di un esame di secondo livello, quale la colposcopia. La citologia non è quindi un metodo affidabile per rilevare l’HPV. Per questi motivi il test di screening citologico è stato implementato in molti centri con il test HPV e molte Societò Scientifiche hanno incluso nelle loro linee guida l‘uso del test HPV il quale secondo le indicazioni attuali viene indicato, accanto al Pap test, come test di screening del CC nelle donne di etò superiore ai 30–35 anni, nei casi di citologia (Pap test) dubbia (ASCUS) e nel follow-up delle pazienti sottoposte a trattamento escissionale di lesioni cervicali di alto grado.
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(2008). Screening del carcinoma cervicale e diagnosi delle infezioni da HPV. In: Carcinoma della cervice uterina. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0852-6_3
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-0852-6_3
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