Riassunto
In questo capitolo approfondiamo alcuni aspetti relativi alla traduzione in codici di calcolo del metodo degli elementi finiti. Questa operazione di implementazione può nascondere alcune insidie. La necessità di avere un’implementazione ad alta efficienza computazionale, oltre alle esigenze sintattiche di un qualsiasi linguaggio di programmazione, richiede una codifica che non è in genere l’immediata traduzione di quanto visto in sede di presentazione teorica. L’efficienza dipende da tanti fattori, compresi il linguaggio usato e l’architettura su cui si lavora. L’esperienza personale può giocare un ruolo fondamentale tanto quanto l’apprendimento da un testo. Anche se talvolta passare tanto tempo alla ricerca di un errore in un codice o di una struttura dati più efficiente può sembrare tempo perso, non lo è (quasi) mai. Per questo, l’auspicio è che il presente capitolo sia una sorta di “canovaccio” per prove che il lettore possa fare autonomamente più che un capitolo da studiare in senso tradizionale.
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Quarteroni, A. (2008). Cenni di programmazione degli elementi finiti. In: Modellistica numerica per problemi differenziali. UNITEXT(), vol 2. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0842-7_11
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