Riassunto
PREMESSE: Case reports e studi ecocardiografici suggeriscono che i dopamino agonisti derivati dell’ergot pergolide e cabergolina possono aumentare il rischio di insufficienza valvolare cardiaca. METODI: Per questo studio sono stati utilizzati dati dell’United Kingdom General Practice Database per identificare una coorte di 11417 soggetti tra i 40 e gli 80 anni, ai quali erano stati prescritti farmaci dopamino agonisti nel periodo tra il I gennaio 1988 ed il 31 agosto 2005. Ogni paziente con nuova diagnosi (clinica e strumentale) di insufficienza valvolare cardiaca è stato messo a confronto con soggetti di controllo (fino a 25 soggetti per ogni paziente), in accordo con età, sesso, ed anno di ingresso nella coorte. L’incidenza di insufficienza valvolare con diversi dopamino-agonisti è stata stimata mediante analisi di regressione logistica condizionale. RISULTATI: Nella coorte sono stati identificati 31 pazienti con nuova diagnosi di insufficienza valvolare (più frequentemente insufficienza mitralica). Di questi, 6 erano ancora trattati con pergolide (al 31 agosto 2005), 6 con cabergolina, mentre 19 avevano sospeso il trattamento con dopamino-agonisti da almeno un anno. L’analisi statistica ha dimostrato che il rischio di sviluppare insufficienza valvolare era aumentato nei soggetti in trattamento con pergolide (rischio relativo 7.1; 95% intervallo di confidenza, 2.3–22.3), o cabergolina (rischio relativo 4.9; 95% intervallo di confidenza, 1.5–15.6), ma non nei soggetti in trattamento con altri dopamino-agonisti. CONCLUSIONI: In questo studio l’uso dei dopamino agonisti pergolide e cabergolina risulta associato con un aumentato rischio di sviluppare insufficienza valvolare cardiaca.
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Schade, R., Andersohn, F., Suissa, S. et al. Dopamino agonisti e rischio di insufficienza valvolare cardiaca. L’Endocrinologo 8, 114–115 (2007). https://doi.org/10.1007/BF03344573
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