Caolinite e halloysite a Monte Altino di Roccastrada nelle rioliti ignimbritiche tardoplioceniche del centro estrusivo vulcanico di Sassoforte (Toscana, Italia)

Abstract

At Monte Altino, fragmented volcanic rocks related to the Roccastrada rhyolites underwent, close to their contact with Verrucano Toscano, a transformation to clayey minerals in economically-relevant masses. The original rhyolite, consisting of quartz, K-feldspar and biotite porphyrocrysts in a perlitic-textured groundmass devetrified to fine quartz + albite aggregates, transformed to clay by alteration of feldspars to kaolinite and halloysite, plus minor alunite next to biotite; the latter gave way to reddish halos of ferric hydroxides sometimes colouring the entire rock. Favourable factors to exploitation are the Al (13.07-14.48 el.%) and low K (1.93-2.37 el.%) contents, whereas the high and variable amounts of S (0.05-1.28 el.%) and Fe (0.84 el.% in the white type and 1.49 el.% in the reddish one) impose bénéficiation.

Riassunto

A Monte Altino l’alterazione di rocce vulcaniche frammentarie assimilabili alle rioliti ignimbritiche tardo plioceniche della cupola di estrusione di Sassoforte (Grosseto) ha dato luogo, al contatto con il Verrucano toscano, alla formazione di minerali argillosi in masse di interesse economico. La roccia originaria presentava struttura porfirica con fenocristalli di quarzo, feldspati alcalini e lamine biotitiche flottanti in una pasta di fondo a grana fine, sovente devetrificata, con aggregati microcristallini quarzoso-al-bitici ed evidenti sferuliti vetrose a struttura perlitica. I feldspati sono alterati e trasformati in caolinite e halloysite; è inoltre présente alunite, mentre i relitti di biotiti, sfuggiti alla caolinizzazione sono contornati da aloni di idrossidi di Fe che sfumano nella massa di fondo sub-criptocristallina e amorfa. Il notevole incremento di Al (13,07%-14,48% come elementi) e l’impoverimento in K (l,93%-2,37%) costituiscono fatto-ri ravorevoli ad una utilizzazione economica, contro cui però contrastano i variabili tenori in S (0,05%-1,28%) e in Fe (0,84% nei litotipi bianchi ad un massimo di 1,49% in queli rossastri).