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Sulla visione stereoscopica

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Il Nuovo Cimento (1869-1876)

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  1. Ciò ho fatto già in due miei lavori, e cioèSulla Composizione dei moti vibratori—N. Cimento, s. 2. t. IX, eSul Principio di Volta.

  2. Vedi S III, n. 12.

  3. Questa esperienza per ciò che riguarda la luna, ha relazione coll' apparirci questo astro assai più grande quand' è all' orizzonte. A questo proposito l'Helmholtz accenna ad una esperienza che consiste nel proiettare verso l'orizzonte una immagine riflessa della luna; egli non trova che apparisca più grande che quando si guarda la luna in alto nel cielo. Per conto mio la differenza di grandezza mi apparisce chiaramente. L'esperienza seguente mi pare concludentissima. Volgendo quasi le spalle alla luna, se ne osserva l'immagine riflessa da uno specchio metallico o da una lastra di vetro posta davanti ad uno degli occhi, in modo che si proietti in alto nel cielo. Se inclinando la lastra si fa in modo che l'immagine discenda fino all' orizzonte, si vede il disco lunare aumentare di grandezza. Se si dispone la lastra in modo che la luna si proietti su oggetti poco lontani, o sul suolo, essa sembra ridursi piccolissima. Quest' ultima esperienza riesce con qualsiasi oggetto luminoso, e secondo me può spiegarsi considerando che ordinariamente si giudica che un oggetto a distanza incognita, sia alla stessa distanza degli oggetti sui quali si proietta, potendo questa distanza esserci nota o per la convergenza delle visuali, o in altro modo qualunque. È ciò che accade anche per le immagini accidentali sviluppate in uno degli occhi.

  4. Debbo alla cortesia del sig. Prof. Ratti, la tavola qui unita che serve ad effettuare questa esperienza; egli l'ha fatta con una mia negativa, adoperando un suo nuovo processo di eliotipia. Godo di potere qui testimoniargli la mia viva riconoscenza. Se si vuol ottenere l'effetto di rilievo vero, converrà osservare le due immagini, non collo stereoscopio, ma a visuali incrociate.

  5. Intendiamo il sistema di cui fa parte il punto (x y z).

  6. Si misura facilmente come è noto, ricevendo normalmente i raggi solari sulle lenti, e raccogliendo l'immagine del sole sopra un diaframma. Se si misura la distanza fra le immagini date dalle due lenti, si otterrà ancora 2l.

  7. Vedi ilCorso di Statica Grafica, dato a Milano nel 1868–69 dall’ illustre Prof. Cremona-Edizione litografica-parte prima, pag. 268.

  8. Il lettore è pregato a costruire la figura.

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Righi, A. Sulla visione stereoscopica. Nuovo Cim 14, 55–104 (1875). https://doi.org/10.1007/BF02739505

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