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Difesa della teoria dell’elasticità superficiale dei liquidi

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Il Nuovo Cimento (1855-1868)

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References

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  11. Mi permetto adunque di sostituire all’espressionepellicola superficiale l’altra più esatta diimbrattamento di superficie; ritenendole però come perfettamente sinonimi.

  12. Agitando il mercurio con una lastra di zinco amalgamato, o versando semplicemente sul mercurio una suluzione di sublimato corrosivo, la superficie diventa tosto piana ed incontra ad angolo retto le pareti verticali del recipiente.

  13. In un sol caso credo che si possa ammettere una vera viscosità superficiale, cioè nelle lamine di saponina e di albumina, non già quando sono in tensione, bensì quando sono aggrinzite come avviene quando gonfiata una bolla la si lasci spontaneamente sgonfiare; ma ciò formerà l’argomento di un paragrafo nella seconda parte.

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  19. Una delle teorie che ha avuto più fortuna per essere quasi universalmente accettata è quella di La Place fondata sullapressione molecolare. Ma dimostrerò in una nota che ho quasi in pronto l’impossibilità di applicare la causa assegnata da La Place ai fenomeni capillari. Se le formole di La Place tornano esattamente gli è perchè il medesimo, ha creduto ehe la pressione molecolare potesse produrre una pressione idrostatica. In questa ipotesi si avrebbe lo stesso effetto prodotto dalla tensione superficiale. La Place ha scambiato l’effetto, cioè la pressione, per la causa che è la tensione. Ciò sarebbe poco male atteso il perfetto combaciamento che v’è fra causa ed effetto; ma l’errore stain ciò che la pressione molecolare di La Place non può produrre pressione idrostatica.

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Marangoni, C. Difesa della teoria dell’elasticità superficiale dei liquidi. Il Nuovo Cimento (1855-1868) 3, 50–68 (1878). https://doi.org/10.1007/BF02713051

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